Escursione del 23 marzo a Monte Tuttavista

A cura di Michele Albini

Ritrovo ore 7:00 in via Ennio Porrino, parallela di via Mannironi (all’altezza dell’elibase del 118) e partenza alle 7:15. Trattandosi di un’escursione a bastone sarà necessario impostare le macchine e questo rappresenta un consumo di tempo.

Ci dirigiamo a Orosei via SS 131. Giunti in prossimità del paese, all’altezza del santuario di Nostra Signora del Rimedio, svoltiamo a destra in direzione Dorgali. Quasi subito svoltiamo nuovamente a destra, parcheggiando infine nei pressi della chiesa di Nostra Signora di Loddhusio (50 m slm). Un piccolo gruppo partirà quindi per la vicina Galtellì per impostare le automobili; inizieremo l’escursione al ritorno di queste persone.

Il sentiero parte in leggera salita, all’interno di un’aerea rimboschita a conifere. Qui ci imbattiamo in alcuni vecchi forni per la produzione di calce. Nel punto più alto di questo primo tratto incrociamo la deviazione per Sa Conca Ruia: la visita è consigliata, trattandosi di un ampio grottone con una domus de janas in bella vista e un’altra all’interno della grotta vera e propria, anch’essa visitabile facendo attenzione al fondo molto scivoloso.

Ridiscesi sul sentiero procediamo in discesa in località Lemuritha, per poi deviare bruscamente verso ovest e iniziare l’ascensione al Tuttavista. Ci prendiamo le pause necessarie per affrontare la lunga e faticosa salita, sempre con l’enorme panorama del golfo di Orosei alle spalle. Raggiungiamo Sa Fraigada (“la costruzione”) a quota 520 m slm: un piccolo valico è chiuso da un antico muraglione superato il quale, dando fondo alle energie residue, riprendiamo a salire fino alla vedetta della Forestale, a quota 710 m slm Qui facciamo la pausa pranzo.

Recuperate le forze e riempita la pancia si riprende a camminare, prima in semipiano e poi in discesa. Un semplice sentiero ci porta al monumento naturale più imponente della zona, Sa Preta Istampata (640 m slm). Tutto bello, ma ora bisogna recuperare quota e issarci in cima al monte a 806 m slm. Niente a che vedere con la salita del mattino: superati alcuni tornanti della strada asfaltata, prendiamo il sentiero a sinistra verso località Padente ‘e Chicchine e puntiamo dritti alla vetta. Anche questa è fatta.

Dalla cima si cammina in cresta, riavvicinandoci alla statua del Cristo. Quindi si piega a nord-ovest per la discesa finale che si dimostra un poco sfidante, anche se in buona parte in sottobosco. Vista la stagione ci tocca attraversare aiuole di ortiche assai esuberanti. Non sarà una cosa breve ma alla fine, giunti a un cancello che chiude il sentiero, la traversata si può dire conclusa e gli autisti verranno accompagnati a recuperare i loro veicoli.

I partecipanti all’escursione devono essere in buona forma fisica e allenati. Gli scarponi alti sono obbligatori. Dotarsi di almeno 2 litri d’acqua, snack energetici, giacca o gilè anti vento e pila frontale.

Chiarimenti e iscrizioni venerdì sera in sede alle 20:30.

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