Escursione del 12 novembre a Montes de Mare e Berchida

Con Gian Battista Pau e Annalisa Sedda


Appuntamento al parcheggio del faro di Capo Comino alle ore 8:30.

La camminata parte dal parcheggio del faro di Capo Comino e segue per circa 200 m la strada asfaltata, dopo di che si imbocca il sentiero denominato “Su Camminu ‘e Artòra” che permette di arrivare, nel giro un quarto d’ora – venti minuti, agli edifici e al vecchio faro di Artòra a circa 110 m di quota s.l.m.; qui si farà una breve pausa ristoratrice anche per godere dell’ampio panorama che spazia da Capo Bellavista (Arbatax) e Capo di Monte Santu fino a Tavolara e Capo Figari.

Si riprende il cammino puntando dapprima verso W e poi verso NW seguendo il breve tratto di strada che porta a Punta Artòra (156 m s.l.m.) da cui si gode ancora di un vasto panorama che adesso guarda anche verso l’arenile e le dune di Capo Comino e verso il Monte Albo; si intercetta quindi un breve tratto di sentiero che permette di guadagnare, in discesa, la fascia tagliafuoco (a circa 100 m di quota s.l.m.) del cantiere forestale di Capo Comino. Si percorre tale fascia, sempre molto panoramica, perlopiù in salita per circa 850 m per riguadagnare una quota di circa 160 m s.l.m. per poi imboccare uno stradello che entra in pineta e che in circa 200 m sbocca alla via forestale che collega il cancello di ingresso al cantiere con il passo di Su Arcu; si percorre questa via, dapprima in leggera salita e poi in discesa per circa 700 m per arrivare al suddetto passo (circa 120 m s.l.m.), e da qui si segue nuovamente la fascia tagliafuoco, che, con alcuni saliscendi permette di arrivare alla località Sos Chervos Biancos (circa 90 m s.l.m.), ove si prende un sentiero un po’ in disuso, ma ancora percorribile, che consente di evitare per un certo tratto degli insidiosi passaggi sulla fascia tagliafuoco, e che risale nel versante settentrionale del Monte Mazore fino a scollinare a una quota di circa 170 m s.l.m, per poi ridiscendere in quello meridionale fino a reintercettare la suddetta fascia in loc. Sa Janna ‘e Sa Pèrdiche (105 m s.l.m.); la si percorre in leggera salita fino a scollinare in loc. Nidu ‘e Abile a circa 125 m s.l.m, ove si intercetta la sterrata che scende verso il mare andando all’incirca in direzione SE.

Nel giro di una ventina di minuti (e una lunghezza di circa 1700 m) si arriva alla spiaggia di Mandra ‘e Pische, che rappresenta il tratto di arenile a N della foce dello stagno di Berchida e da questo separato dalla più nota e omonima spiaggia. Qui, a seconda delle temperature e del soleggiamento, si deciderà se proseguire l’escursione più avanti, percorrendo la spiaggia di Berchida e arrivando a sconfinare nell’oasi di Bidderosa, oppure rilassarci in spiaggia, o nei suoi pressi, prima di ripiegare verso Capo Comino; il rientro avverrà lungo la costa, facendo soste in alcune calette particolarmente suggestive e alternando passaggi su arenili, scogli e sentieri ben segnati.

Raccomandazioni:
È necessario indossare scarponi da trekking o da montagna che proteggano le caviglie e portare una adeguata scorta d’acqua (non meno di 2 litri) per la mancanza di sorgenti d’acqua potabile. Chi vuole può portare costume da bagno e telo da mare per un eventuale bagno. La pausa pranzo, se si sarà in linea con i tempi previsti, si farà vicino al mare; le guide si riservano la decisione, per cause di forza maggiore (ad es. eventi meteo avversi o forti ritardi sui tempi previsti), di cambiare il percorso o di annullare l’escursione.

Dati sul percorso:
Lunghezza complessiva minima: calcolata senza tener conto di un prolungamento alle spiagge di Berchida e Bidderosa, circa 14 km.
Tempo di percorrenza: 7-8 ore
Dislivello totale in salita: poche centinaia di metri.
Grado di difficoltà: il percorso è molto promiscuo, ma le maggiori difficoltà le si incontrano nella parte montana, soprattutto a causa dei saliscendi lungo le fasce tagliafuoco, dove il suolo è spesso eroso e nelle porzioni in forte pendenza bisogna prestare la massima attenzione a causa dell’insidioso briciolino di sfatticcio dei graniti che può far perdere aderenza agli scarponi, e su parti di sentiero un po’ sporco; si può dire che c’è un’alternanza di tratti EE e tratti E con numerosi tratti T (questi soprattutto al rientro, ma non mancano neanche nella porzione montana). L’escursione è adatta a tutti coloro che abbiano anche una minima dimestichezza con i percorsi montani. Non vi sono tratti esposti.

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