Escursione del 18 maggio a Perdas Carpias
Con Michele Albini
Appuntamento in piazza Veneto alle 7.15 per partire puntuali alle 7.30. Imbocchiamo la SS 389var superando il bivio di Lanusei. Svoltiamo a destra attraverso un ponticello recentemente ristrutturato, continuando il viaggio sulla stradicciola per Gairo. Di lì a poco prendiamo la deviazione che ci porta a costeggiare il lago Bau Muggeris e seguiamo le indicazioni per Ruinas e punta La Marmora. Le mucche e le buche, abbondanti in questo tratto, rendono necessaria una guida prudente. Il tragitto è percorribile da tutti i tipi di automobile.
Una volta a Ruinas (Orruinas) lasciamo le auto a lato dello strada sterrata. Visitiamo il nuraghe e il villaggio che lo circonda, assai esteso ma di cui rimane ben poco. Ci avviamo quindi lungo la forestale che seguiamo per qualche chilometro, fino all’inizio del sentiero vero e proprio. La salita continua estremamente dolce, quasi impercettibile, in mezzo ai pascoli della valle che ha il nome di Accu s’Orrulario. Il sentiero è semplice e senza insidie. Come in molta parte del Gennargentu, le vene d’acqua sono individuabili dai filari di ontano nero, vero marchio del territorio. In questa parte del tragitto facciamo una o due pause, in particolare all’inizio della salita che, quasi tutto in una volta, ci porta in cima a Perdas Carpias, tetto di Sardegna. L’ascesa è un po’ dura ma, piano piano, arriviamo a destinazione e qui pranziamo e riposiamo.
Ci rimettiamo in marcia con l’obiettivo di rimanere in cresta, passando per punta Florisa e seguendo il crinale a vista, per poi tagliare il fianco del monte e tornare sulla strada sterrata e, alla fine, a Ruinas. La discesa è progressiva e davvero facile, solo qualche breve petraia ci ostacola appena lungo la discesa. Per tutto il tempo abbiamo sotto gli occhi panorami immensi, lontanissimi e riposanti.
In questa escursione è importante proteggere la testa dal sole (cappello, bandana o quant’altro) e applicare la crema solare, anche avere con sé una leggera giacca a vento non guasta. Dotarsi di abbondante scorta d’acqua. Chi vuole portare bastoncini da trekking può farlo perché il terreno si presta all’uso, a patto di avere spazio nello zaino per riporli. L’escursione è semplice e relativamente breve, alla portata di chiunque non abbia problemi con l’altitudine.
Venerdì in sede la guida risponderà a eventuali domande e raccoglierà le adesioni.
Per approfondire:
https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/bau-muggeris
https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/nuraghe-ruinas



