Escursione del 27 marzo al Montalbo di Siniscola
Con Bianca Ferracani
Una nota da parte della guida.
È la mia prima escursione da quanto sono al GEA e sono contenta di proporla perché ho finalmente modo di restituire, nel vero e proprio senso del termine – di riconsegnare a tutti voi, qualcosa di cui mi è stato fatto dono in questi anni: il vostro tempo, le vostre conoscenze del territorio, la vostra presenza hanno fatto da motore a tantissime escursioni e generato momenti di convivialità e condivisione, di cui finalmente stiamo tornando a riappropriarci e che mi auguro caratterizzino anche l’escursione di domenica.
Lo dico subito. Questo non è il più bello degli scenari che offre il Montalbo.
È la zona meno ricca di vegetazione, dove trova espressione il calcare e dove il Montalbo si mostra come il paesaggio lunare che, spesso e non a caso, gli viene attribuito.
È la zona meno ricca di vegetazione e difatti gli alberi sono così sporadici che ti pare di conoscerli uno ad uno e poterli pure chiamare per nome.
È la zona meno ricca di vegetazione, dove sas Enas sono incastonate tra burroni e falesie che cadono verticali per centinaia di metri e ti chiedi quanta fatica facessero per arrivare lassù e coltivarle.
È la zona meno ricca di vegetazione e se capiti lassù in una giornata di sole fatichi a tenere gli occhi aperti per il bianco del calcare.
È la zona meno ricca di vegetazione eppure il Montalbo, nel suo complesso, annovera un terzo delle oltre 600 specie vegetali presenti nell’isola di cui oltre 50 endemiche.
È la zona meno ricca di vegetazione, ma quella più facilmente raggiungibile durante il periodo di lockdown e da lassù, perdendo lo sguardo a 360°, ti pareva di toccare Tavolara, raggiungere il mare con un salto, disegnare la costa orientale con il dito e riconoscere laggiù – lontano, quei monti percorsi nei mesi precedenti che tutto ad un tratto per una pandemia erano diventati luoghi inaccessibili.
E ora… l’escursione!
Ritrovo in piazza Veneto alle 8.25, partenza per Siniscola alle 8.30.
Ci incontriamo all’ingresso di Siniscola al distributore della Esso e poi proseguiamo insieme per la strada provinciale 3, dove al km 30,200, poco dopo la località S’Adde, inizieremo la nostra escursione.
Si sale lungo “Su caminu de su carru” e si raggiunge S’Ena e Talisi, dalla quale raggiungeremo l’omonima nurra; da qui attraverso S’Ena e petrosa raggiungiamo il pianoro di Sos Aspros e poi S’Ena Manna e S Ena Longa. Seguendo le tracce lasciate dalle mucche saliremo verso Monte Cuccuruarvu dal quale a 360° si apre un panorama che spazia dai paesaggi collinari a quelli marini dominando il paesaggio delle Baronie e della Barbagia settentrionale, il mare della costa orientale fino all’isola di Tavolara e le cime del Monte Tepilora. Percorriamo le creste con leggeri sali e scendi che ci porteranno alla cima di Punta Gurturgius, dalla quale intersecheremo S’Ena e Talisi per fare ritorno alle macchine. Se avremo tempo scenderemo sotto Gurturgius per vedere una grotta panoramica li vicino.
L’escursione ad anello è di circa 8-9 km e si percorre in circa 6-7 ore. I km e il tempo di percorrenza variano anche in funzione del percorso scelto per risalire le creste perché, non essendoci un vero e proprio sentiero, si cammina sul calcare a vista. Obbligatorio l’utilizzo di scarponcini alti perché i pochi dislivelli (di circa 250 metri) saranno tutti su calcare e serve un piede fermo.
Percorso adatto a tutti quelli che abbiamo un minimo di allenamento e passo su calcare.
L’escursione non presenta punti esposti.
Al termine dell’escursione ci fermeremo per mangiare qualcosa insieme, magari usufruendo dei tavoli all’aperto di una vicina locanda.
Per iscrizioni e informazioni ci vediamo in sede venerdì 25 marzo.


