Escursione del 26 maggio, giro dei Nuraghi
Con Massimo Chironi, Gianfranco Siotto e Demis Murgia
Escursione accompagnata a titolo gratuito dall’archeologo Demis Murgia.
Ci vediamo domenica mattina alle 7.15 in p.za Veneto, alle 7.30 si parte puntuali, il giro non è cortissimo (chiaramente i km non li so e non mi interessa saperli) ma il dislivello è intorno ai 500 m e forse più, il tempo di percorrenza sarà tra 7-8 h , la difficoltà iniziale è per passeggiatori ma il rientro è un EE. Anche per l’avvicinamento con le auto è consigliabile disporre di macchine alte.
La visita a Giunturas inizia lasciando le macchine a Sedda Ar Baccas e contemplando quasi da subito il tasso di Sa Carcara, dichiarato monumento naturale per la sua bellezza e maestosità. In seguito troveremo l’omonima tomba dei giganti da cui inizierà il nostro excursus archeologico da parte di Demis Murgia, l’archeologo che ne ha curato gli scavi di restauro. E poi giù fino alla magnifica Pischina Urtaddala, laghetto incastonato in un enorme antro che nasce dalle acque di Codula Orbisi: stiano attente le streghe perché molte leggende narrano delle punizioni che ricevono in queste acque!
Pieghiamo poi verso il Flumineddu, verso sa Badde e Troccari in una forte discesa che ci vedrà in seguito impegnati in un’altrettanto ripida salita nel versante opposto per arrivare al maestoso nuraghe Arvu o Mereu, o meglio ancora de intro ‘e Padente, purtroppo ultimamente interdetto alla sommità per via di pericolosi cedimenti strutturali. Anche qui potremo deliziarci delle descrizioni che l’archeologo avrà da darci su questo bellissimo monumento di pietra millenaria bianca.
Proseguiamo da qui per dirigerci verso la fatidica Giunturas, incontro delle gole di codula e Or Lacos e Orbisi che insieme a Titione vanno a creare la gola di Gorroppu sotto il nome di un unico rio, il “famigerato” Flumineddu. Ma non prima di aver fatto sosta e visita al villaggio di Presethu Tortu e al suo nuraghe con cinta muraria, anche conosciuto come nuraghe Gorroppu.
In seguito andremo a vedere un serbatoio di acqua naturale, sostanza da sempre ritenuta cara e preziosa fin dai tempi dei nostri più remoti antenati, dal quale nasce la risorgiva del Rio Titione. La stessa si può vedere all’interno dell’omonima grotta anche intestata al famoso poeta Salvatore Sini, creatore de “Sa Diosa”.
Visitata la grotta scenderemo verso l’inizio della gola di Gorroppu, famosa per le sue altissime pareti che la posizionano tra i canyon più alti d’Europa, vedremo il primo laghetto dove chi vuole può farsi anche il bagno – sarà di sicuro un ottimo soggetto fotografico!
Ora riviene il bello (la prima manche è stata la salita di Troccari)… si è riso, passeggiato, visto dei magnifici posti, mangiato, bevuto, ballato ma ora tocca pedalare! Gambe in spalla per affrontare la ripida salita verso grotta Donini da cui nasce anche la famosa cascata di su Cunnu e s’Ebba. Tramite s’Iscala e Su Portellu, attraverso una piccola arrampicata protetta da una corda e qualche passaggio dove prestare un po’ di attenzione. Arriviamo in cima verso costa Silana, località Pizzu e’ Grutta; ad attenderci ci sarà un panorama mozzafiato e poi… a ghirare verso le macchine! In alternativa a questa faticosa, un po’ tecnica ma anche spettacolare ascesa, potremo fare la classica ma non meno ripida e faticosa risalita de s’Iscala e s’Arraicha, che ci riporterà in direttissima al punto di partenza.
Tutto il resto è storia che si ripete: ai parcheggi si parlerà di metafisica ed architettura ma chi vuole potrà tazzolare e sorseggiare un bicchiere di vino.
Portate appresso pila, k-way e vino, chi volesse ulteriori info può contattare le guide.